lunedì 12 novembre 2012

Due giorni alle Cesane (I°Parte)

Lo scorso autunno vista la quasi totale assenza di piogge e quindi degli amati funghi, ho deciso di rifarmi con due giorni di totale immersione nella natura.
Da sempre ho la tentazione di cimentarmi in lunghe escursioni: poter testare le mie capacità in ambienti "selvaggi", alienarmi dalle costrizioni del mondo civile, sono idee che affascinano la mia mente.
Purtroppo non ho mai fatto simili esperienze in precedenza quindi per l'occasione ho preferito rimanere in un ambiente a me più "familiare", la Foresta delle Cesane.
L'equipaggiamento con cui ho affrontato l'avventura consisteva, oltre ovviamente alla tenda ed il sacco a pelo, in poche altre cose:
  • Acqua e qualche vivanda;
  • Torcia; 
  • Mappa escursionistica;
  • Taccuino e penna;
  • Qualche cambio di vestiario;
  • Kway;
  • L'inseparabile fotocamera.
Per il primo giorno avevo pianificato un escursione nei minimi dettagli grazie alla carta e alle mappe satellitari. L'itinerario scelto si manteneva ben a distanza dai percorsi segnalati. Già in diverse occasioni infatti ho potuto constatare, con un certo stupore, che la mappa escursionistica riporta fedelmente anche i sentieri minori. Quale occasione migliore di questa per esplorare gli angoli sconosciuti delle Cesane?!
L'escursione insomma era la seguente: partito da un sentiero posto poco più a ovest del punto di ristoro detto La Baita, scendo i colli della foresta dal versante di sud-ovest  fino a raggiungere il borgo rurale di San Cristoforo dei Valli, dopo averlo attraversato risalgo i colli della foresta su un sentiero posto ad est del villaggio.

Tutto ha inizio in una grigia mattina di fine ottobre...
Lasciata l'auto in prossimità della Baita inizio a percorrere il sentiero successivo al rifugio, difficile sbagliare c'è una sbarra che ne chiude l'accesso alle auto. Come sempre accade camminando alle Cesane si inizia con i pini.
Ma in questo caso la foresta diventa subito di latifoglie appena si scende di quota, nella zona è facile trovare oltre al carpino, fitti cespugli di noccioli e molti esemplari di cerro.
Lo scotano rosseggia ai bordi del sentiero.
Eccomi fuori dal fitto della foresta, un'occhiata a questo eccentrico bosco prima di proseguire.
Il terreno si fa molto più arido e desolato ma il paesaggio che si apre ai miei occhi è di eccezionale bellezza. Il versante delle Cesane che da sud sale verso ovest, in direzione di Urbino per intenderci, è costellato da una serie di piccoli colli frutto dell'erosione. Un paesaggio tipico del Montefeltro che ricorda i ritratti che Piero della Francesca fece ai Duchi di Urbino. Peccato per il brutto tempo e quel po di foschia nell'aria.
Uno sguardo verso la Gola del Furlo e i suoi monti ammantati dalle nubi.
Grande e vecchio cerro sito vicino ai ruderi della casa che porta il nome di questi maestosi alberi: I Cerreti.
Sempre li vicino noto una "piscina per cinghiali", le impronte ed i segni di fango sugl'alberi non lasciano dubbi.
Alcuni dei resti più antichi di Casa I Cerreti.
Altro sguardo sui colli antistanti alle Cesane.
Composizione autunnale.
Ancora più giù verso San Cristoforo dei Valli, il Monte S.Angelo, anche questo fa parte della schiera di colline già viste. 
Non riesco a distogliere lo sguardo da questo scorcio, il primo colle è sormontato dai resti della Torre Brombolona.
Altra vasca di fango per animali.
I resti de La Casella.
Praticamente giunto al villaggio di San Cristofoto dei Valli sono costretto a fermarmi in questa vigna e cercare una via alternativa per entrare nel borgo. Volevo evitare di entrare nel cortile di eventuali indigeni suscettibili.
Trovo la soluzione, poco prima del vigneto un sentiero pieno di zoccoli, bypassava l'intero villaggio mantenendosi a distanza di cane. Quest'immagine di un vecchio attrezzo agricolo abbandonato dietro un capanno l'ho scattata percorrendo il percorso animale.
Trovata una via consona per entrare "ufficialmente" nel villaggio, vengo salutato da innumerevoli abbai, cani ovunque. Raggiunta la via principale di San Cristoforo dei Valli spicca su tutto la chiesa.
Il Monte S.Angelo visto dal borgo.
La villa padronale del villaggio, una statua della Madonna di Loreto ne veglia l'ingresso.
Un immagine del Monte S.Angelo e della chiesa di San Cristoforo da una stradina che prosegue ad est del abitato.
Inizio a risalire verso la foresta imbattendomi in questi stupendi maialini.
Ancora così piccoli passano qua e la dalla recinzione, incuriositi dalla mia presenza.
Questo birbantello più di tutti si avvicina in cerca di eventuale cibo dalle mie mani.
 Lascio i maialini e continuo a salire; bella fattoria abbarbicata sul colle.
Rieccomi davanti alla foresta.
Il sentiero c'è ma lascia un po a desiderare, pranzo sotto la cupola di rami e poi risalgo fino alla Baita.
Fra poche ore sarà notte, devo ancora trovare un posto dove poter mettere la tenda.

Guarda la mappa del percorso.


Collegamenti:
Due giorni alle Cesane (II°Parte);
Due giorni alle Cesane (III°Parte).

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