mercoledì 27 febbraio 2013

La Piana di Maiano

Durante una delle rare domeniche soleggiate di quest'inverno, ho voluto fare la classica passeggiata post-pranzo lungo la strada che attraversa l'incantevole Piana di Maiano. Il luogo è una vera e propria perla ambientale dell'entroterra pesarese, un'area agricola pressoché immacolata ma purtroppo sottoposta al costante assedio degli speculatori. Il comune di Cagli, che dovrebbe preservare questo prezioso angolo di territorio, ha invece tentato negli ultimi anni di installarvi un grande impianto fotovoltaico. Fortunatamente molti cittadini, oltre a diverse organizzazioni ambientali e non solo, si sono fermamente opposti a tale decisione. Maiano è un altipiano alluvionale di grande valore ambientale ma anche storico: qui passava la via che fino all'avvento della Flaminia collegava i territori dell'interno alla bassa valle del Metauro, non solo, nella Piana si trovano le tracce di un insediamento preistorico mentre nelle vicinanze numerosi sono stati i ritrovati di manufatti d'epoca pre-romana. Tutto ciò ha contribuito a preservare la bellezza della Piana di Maiano fino a oggi ma i pericoli sono sempre all'orizzonte, bisogna fare attenzione se non vogliamo perdere l'ennesima perla marchigiana. 

Foto per credere...
La Piana di Maiano si raggiunge da Cagli percorrendo la strada provinciale di raccordo con Pergola. Appena lasciata la cittadina si attraversa un lungo rettilineo fino a un incrocio, al quadrivio, volgendo lo sguardo verso sinistra, non si potrà fare a meno di notare delle case con una grande torre che le sormonta, inoltre all'ingresso della via si trovano i cartelli segnaletici per le località di Molleone e Tarugo: è questa la strada per Maiano. L'edificio conosciuto come "Torraccia", è posto su un'altura che impedisce la vista della Piana a chi transita lungo la provinciale e allo stesso tempo gli permette di vegliare su essa.
Oltrepassata la collina su cui sorge la torre i pendii s'appianano molto dolcemente...
...e voltandosi dopo pochi metri di cammino, ecco uno spettacolare panorama che dai campi della Piana va fin sul Massiccio del Catria completamente innevato.
Particolare sul Monte Catria.
La strada che attraversa la Piana di Maiano, sullo sfondo tutto il Massiccio del Catria, a destra si intravede la sagoma della torre.
Lo sguardo poco più a sud verso la Rocca di Frontone ed il Monte Strega.
La via si adorna con queste grandi querce, ancora pochi metri e la strada abbandona la Piana.
Proseguo il cammino sulle colline che circondano Maiano per darle un'occhiata dall'alto: uno scorcio d'altri tempi!

Guarda dove si trova la Piana di Maiano.

martedì 19 febbraio 2013

Tour invernale nella campagna Forsempronese

Durante l'inverno, i paesaggi di campagna non sono il massimo dell'allegria anzi a volte infondono sensazioni funeste, l'arrivo della neve però cambia la situazione, per qualche tempo dona un aspetto più aggraziato all'ambiente agreste e non solo. Preferisco quindi una fredda giornata, magari con qualche fiocco di neve che cade per farmi un bel tour invernale nella campagna.

Il territorio comunale di Fossombrone (PU), offre bellissimi itinerari di campagna durante tutto l'anno, in particolar modo le zone a sud della via Flaminia si prestano molto bene a spensierati giri seduti, in groppa o in sella ad un qualsiasi mezzo di locomozione. Il territorio è ricco di stradine che intrecciandosi tra loro trasformano l'escursione in una piccola avventura, è facile perdersi ma occorre solo un po di pazienza per ritrovare la bussola. Lo stupendo paesaggio di queste terre, ha subito negl'ultimi tempi diversi sfregi con la messa in posa di numerosi impianti fotovoltaici, alcuni di questi in luoghi impensabili ma nonostante ciò di bello da vedere ancora c'è tanto! Inoltre, la campagna forsempronese è una terra intrisa di storia dove ogni via conduce a vecchi villaggi rurali, sperdute chiese di campagna, antichi borghi dimenticati. 

Iniziamo il giro...
Il viaggio ha inizio nei pressi di Sant'Anna del Furlo, questa è la chiesa con il suo inconfondibile campanile e sotto il cimitero, il resto del villaggio si trova dietro il colle. Sullo sfondo il Monte Pietralata alle prese con una nevicata in quota.
Da Sant'Anna mi muovo su una stretta e dissestata via che mi porta verso est, nel frattempo le nubi si alzano ed ecco il Pietralata bianco a metà.
Trivio nei pressi della località detta Bellaguardia, sullo sfondo i colli della Cesane, anch'essi imbiacati. Questa zona è conosciuta ancora oggi con il nome di Barco ossia "parco", nel rinascimento l'area era la riserva di caccia dei Duchi di Urbino.
Verso il borgo di San Gervasio, sullo sfondo sempre le Cesane mentre nel colle in basso a destra è visibile la settecentesca cappella di Sant'Annina.

Poco distante ecco l'agglomerato rurale di Sant'Annina con tanto di chiesetta. L'atmosfera tenebrosa, è accentuata dalla selva di cipressi che in origine adornava un piccolo cimitero.
Eccomi in cima al colle di San Gervasio, ogni volta che arrivo quassù, resto colpito dalla grande quercia con la fontanella ai suoi piedi.
Visibile da lontano, la chiesa di San Gervasio, il simbolo del borgo.
In posizione più defilata si trova il campanile, ancora provvisto di campana. Un mattoncino che affiora dall'intonaco riporta la data di costruzione: 1627.

Bella casetta dell'abitato.
Prima di scendere da San Gervasio per proseguire nel mio viaggio, poso gli occhi sullo stupendo paesaggio. .
La tipica campagna marchigiana d'inverno, mentre scatto la foto un falco entra regalmente nella scena.
Ancora bellissima campagna, i colori sono sempre più smorzati dalla neve. Sullo sfondo i boscosi contrafforti del Monte Pietralata.
Alle pendici di sud-Est del Pietralata si trova la chiesa di San Martino dei Muri.
Appena arrivo, un raggio di sole accarezza il vecchio tempio.
Lascio San Martino dei Muri, inverto la rotta verso nord, direzione Montalto Tarugo ma non appena mi trovo ai piedi del borgo una tormenta si abbatte violenta e implacabile.
Proseguo a passo d'uomo e mi guardo attorno...
...solo, nella sperduta campagna, nel bel mezzo di una bufera.
Ma come è arrivata, la tempesta se ne va e il cielo si riapre come a volermi rassicurare nel ritorno a casa.

Guarda il percorso.