venerdì 30 novembre 2012

Due giorni alle Cesane (III°Parte)

Totalmente galvanizzato dal sole di questo nuovo giorno, raduno le mie cose e mi preparo velocemente per una nuova escursione nella foresta delle Cesane. Il programma per questa seconda giornata è sempre il solito...camminare! ma al contrario del giorno precedente, questa volta ho voluto seguire per filo e per segno la segnaletica dei sentieri.
L'itinerario ha inizio sempre dalla S.P. delle Cesane, poco distante dallo svincolo per Isola del Piano. La prima tappa del mio cammino sono i ruderi di Casa Crescentini, cumuli di pietre circondati da una giovane pineta, da qui seguo la segnaletica camminando sul sentiero 135, il quale costeggia la strada in direzione sud-ovest, verso Fossombrone. Raggiunta la Baita il sentiero diventa il 137 ma la direzione è sempre quella. Arrivato nella parte alta della foresta al secondo slargo erboso che incontro, caratterizzato dalla presenza di una piccola stazione meteo, abbandono il sentiero 137 per il 141, inizia una lunga discesa sul versante meridionale delle Cesane. Lungo il pendio incontro Casa Baldani, da questo punto do il via a un percorso ad anello attorno al Fosso di San Lazzaro. Oltre l'abitazione il sentiero 141 continua sempre verso valle ma si ristringe, diventa un vero trekking. Dopo molto cammino la discesa piega bruscamente lungo il costone che sovrasta il borgo di San Lazzaro, raggiungo la valle ed il 141 muore su una stradina di ghiaia. Da questo punto mi trovo sul sentiero 142, lo seguo dirigendomi a sinistra, verso monte e in quattro quattrotto sono alla Sorgente Acquasanta, nel Fosso di San Lazzaro. Fatto rifornimento, inizio un'estenuante salita per raggiungere l'Azienda Forestale di Campo d'Asino, nella parte sud-est della foresta detta Cesana Bassa. Arrivato è la fame a farsi sentire così  faccio uno spuntino e riposo un po su uno dei prati che circondano l'edificio della forestale. Quando vengo pervaso da una irrefrenabile voglia di caffè decido che è ora di ripartire: prossima tappa la Baita, c'è una moka che mi attende. Poco fuori da Campo d'Asino, subito prima che la strada torni a salire, imbocco un sentiero sulla sinistra, nella mappa è segnalato con il numero 143. Percorrendo questo tragitto chiudo l'anello attorno al Fosso di San Lazzaro tornando a Casa Baldani ma poco prima che arrivi all'edificio mi inerpico sul colle che lo sovrasta e raggiunta la sommità trovo Fonte Picella. Questa sorgente è quasi totalmente captata dall'acquedotto, tutto quello che trovo è un sarcofago di cemento custodito da una recinzione. Oltrepassata Fonte Picella, scendo a sinistra del crinale e sono nuovamente sul sentiero 137, nel punto in cui lo avevo lasciato. Ripercorro a ritroso i miei passi e finalmente alla Baita mi fermo a degustare un caffè e riposare, inizio ad essere molto stanco ma ormai manca poco. Tornato al punto di partenza, raggiungo l'auto e con animo sereno preparo il ritorno nel mondo civile, questi due giorni mi hanno reso un essere serafico ma fino a quando?

Le foto dell'escursione.
La mattina... da poco in cammino mi godo la vista dei primi raggi del sole che si infrangono sulla vegetazione.
I resti di Casa Crescentini, dossi squadrati in mezzo al bosco.
Resti di un muro affiorano tra la vegetazione.
Una delle due montagne del Furlo, il Peietralata, pareva così vicino...
Emozionante girare per la foresta e trovarsi difronte a visuali del genere. Questo è l'altro monte del Furlo, il Paganuccio, la sua sagoma da sempre mi ricorda il dorso di un bisonte.
I magnifici colori dello scotano in autunno.
La Baita.
Camminando sul sentiero tappezzato da ingiallite foglie d'acero.
Uno dei prati presenti nella Foresta delle Cesane.
Discesa a valle con tanto di trampolino per bikers temerari.
Casa Baldani, sede dell' Associazione Micologica Bresadola. Qui i funghi possono raccoglierli solo i soci!
Grande quercia attorno alla casa, da secoli muto spettatore dei cambiamenti avvenuti nelle Cesane.
Altro scorcio sulla cima del Monte Paganuccio.
E quest'altro sul Pietralata.
La Gola del Furlo occultata dalla foschia.
Lungo la lunga discesa.
Uno sguardo nella Val Metauro in direzione di Fossombrone, la foschia la fa da padrone.
Dal declivio nel quale mi trovavo uno sguardo su San Lazzaro e la diga sul Fiume Metauro.
Impossibile scordarsi che siamo in autunno.
La Valle del Metauro e la Gola del Furlo.
Il boscoso crinale di sud-est delle Cesane.
Dopo la Sorgente di Acquasanta nel Fosso di San Lazzaro ecco l'impervia salita!
Finestra nella fitta foresta.
E' più forte di me non riesco a togliere gli occhi da questo panorama. Nuovamente il Furlo ma stavolta sono arrivato in cima all'Azienda Forestale.
Dimentico completamente di fotografare l'Azienda Forestale - Campo d'Asino, però non mi sfugge questa incisione.
Tutte le tonalità dello scotano.
Un'occhiata sulla foresta mentre sto aggirando la parte alta del Fosso di San Lazzaro.
Design di un grande pino nero delle Cesane.
Nuovamente vicino Casa Baldani, decido di infilarmi tra questi pini ed impegnarmi sul crinale che sovrasta l'edificio fino a raggiungere la parte alta della foresta. Proprio su quest'altura si rifugia uno stupendo branco di daini, basta fermarsi un poco e fare silenzio, vederli è facile.
Mentre sono sulla via del ritorno, stanco ma felice, faccio un'ultima foto a queste magnifiche coreografie d'autunno.

Vedi la mappa dell'escursione.

Collegamenti:
Due giorni alle Cesane (I°Parte);
Due giorni alle Cesane (II°Parte).

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